Arte&Stile

I segreti del Museo Revoltella a Trieste

La straordinaria dimora del barone mecenate che sognava l’Egitto

di Lavinia Colonna Preti
I segreti del Museo Revoltella a Trieste — Friuli Venezia Giulia Secrets

Alla scoperta dello splendido Palazzo di Pasquale Revoltella, grande industriale e mecenate triestino, e della Galleria di Arte Moderna che ha voluto donare, dopo la sua morte, alla Città.

Uno dei maggiori protagonisti della Trieste imperiale, al tempo in cui l’Italia faceva parte del regno austro-ungarico, Pasquale Revoltella nasce nel 1795 a Venezia, inizia giovanissimo a lavorare nella macelleria di famiglia e, rimasto orfano, alla caduta della Serenissima, si trasferisce a Trieste.

E’ l’inizio di una folgorante carriera che lo porterà a gestire una commerciale di legnami e, reinvestendone i profitti, a diventare tra i primi azionisti delle Assicurazioni Generali, nate nel 1831. Accumula grandi ricchezze, diventa protagonista della vita pubblica del Paese, molto vicino all’Arciduca Massimiliano d’Amburgo, e si appassiona alle Arti, in cui trova grande soddisfazione e conforto.

I segreti del Museo Revoltella a Trieste — Friuli Venezia Giulia Secrets
I segreti del Museo Revoltella a Trieste — Friuli Venezia Giulia Secrets

Coerentemente al segreto pensiero, che era in mè sino dal primo istante, in cui m’accinsi all’erezione del mio palazzo (…) lo lascio (…) al Comune di Trieste, a condizione che sia destinato e conservato con carattere di fondazione perpetua (…) che porti perennemente il nome Museo Revoltella, e che sia giornalmente aperto, sotto le discipline di metodo, al pubblico accesso.

(Testamento di Pasquale Revoltella)

Nel 1853 affida all’architetto Friedrich Hitzig la realizzazione del suo palazzo nel centro di Trieste che, come scriverà nel testamento, concepisce sin da subito come una casa museo. Revoltella fu, infatti, non solo un grande mecenate, ma anche un fervido visionario, aprendo la sua casa al pubblico quando era ancora in vita e fondando nel 1872 una galleria d’arte moderna, una delle prime in Italia.

Alla sua morte, avvenuta nel 1869, lascia alla sua amata Trieste il palazzo e tutti i suoi beni, con l’esplicita richiesta che una parte dei suoi averi fosse destinata all’acquisto di opere per il museo.
Il Museo Revoltella conta oggi due anime: la dimora privata del barone, ancora arredata esattamente così come la aveva concepita, dandoci quindi il voyeuristico piacere di vedere come si viveva tra gli agi in quell’epoca, e la galleria d’arte moderna.

I segreti del Museo Revoltella a Trieste — Friuli Venezia Giulia Secrets

Nella casa museo, il visitatore è accolto da una magnifica scalinata elicoidale e dalla Fontana della Ninfa Aurisina, celebrativa dell’acquedotto triestino, dello scultore milanese Pietro Magni, conosciuto per le opere in Galleria Vittorio Emanuele II e il monumento a Leonardo da Vinci in Piazza della Scala a Milano. Il percorso si snoda, quindi, tra scenografiche sale da pranzo, eleganti salotti, e chicche “segrete” come la biblioteca che nasconde una porta segreta rivestita di finti libri e finestrelle dotate di un sistema di lenti attraverso la quale era possibile vedere, non visti, la piazza sottostante.

Ovunque, opere d’arte, statue, oggetti preziosi. Alcuni dettagli, come i ripiani in alabastro egiziano e i quadri di paesaggi orientali, ci svelano quella che fu la vera ossessione di Revoltella: il compimento del canale di Suez, opera strategica per lo sviluppo dell’economia triestina basata sul commercio marittimo. Nominato vicepresidente della Compagnia Universale del Canale di Suez, compì un lungo viaggio in Egitto da cui tornò con molti ricordi, fotografie e un diario di viaggio tuttora conservato nella sua biblioteca. Un sogno che non vide però mai realizzato perché Revoltella morì, purtroppo, due mesi prima dell’inaugurazione del Canale.

I segreti del Museo Revoltella a Trieste — Friuli Venezia Giulia Secrets

L’adiacente Palazzo Brunner, restaurato su progetto iniziale del grande Carlo Scarpa, ospita, invece, le collezioni di arte moderna del Museo, tra cui una magnifica selezione degli artisti del primo Novecento attivi a Trieste con, in particolare, splendidi quanto intensi ritratti di donna.

Come le eroine dei coloratissimi pannelli di Vito Timmel realizzati nel 1916 per il cinema Cine-Ideal, o il Ritratto di signora del 1937 di Marcello Dudovich, pittore, illustratore e uno dei primi pubblicitari d’Italia, o le splendide gentildonne di Gino Parin, tra cui la sua Dama in bianco del 1915.

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All’ultima Biennale dell’Arte di Venezia prima della Grande Guerra, quella del 1914, venne, invece acquistata forse l’opera più importante del museo, la Signora col cane o Ritorno dalle corse di Giuseppe De Nittis del 1878, splendido ritratto della Parigi di fine Ottocento, un vero capolavoro.

All’ultimo piano, si svela un’altra grande meraviglia del Museo: la splendida vista dall’alto di Trieste e del mare che si può ammirare grazie alla terrazza e alle vetrate panoramiche, il lascito più alto del progetto di Carlo Scarpa al Museo che nelle sere d’estate ospita un café aperto sino a mezzanotte.

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Museo Revoltella

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