In epoca romana uno dei più rilevanti scali commerciali d’Italia, Trieste diventa porto franco nel 1719 sotto il dominio dell’Austria, assumendo un ruolo di enorme rilevanza strategica per l’Impero, in quanto suo unico sbocco sul mare.

Grazie allo sviluppo dell’industria navale, e quindi degli scambi internazionali di quegli anni, la città beneficia di grandi investimenti e diviene capitale del commercio di molti prodotti, come il caffè; attività grazie alle quali nascono le prime banche ed assicurazioni, tra cui la RAS Riunione Adriatica di Sicurtà fondata a Trieste nel 1838.

Trieste è una città bellissima, meravigliosa; tutte le città di mare sono belle, ma Trieste lo è in particolare perché è diritta sul mare.
(Ornella Vanoni)

Proprio da qui inizia il nostro weekend, in quello che è uno degli edifici più importanti della città: il maestoso palazzo, inaugurato come quartier generale della RAS nel 1914, che ospita l’hotel DoubleTree by Hilton Trieste. Riaperto al pubblico nel 2019 dopo un lungo restauro, l’albergo ha visto, in particolare, il ripristino di tutte le meravigliose aree vincolate dalla Soprintendenza per il loro particolare valore storico-artistico.

L’hotel, un vero e proprio “museo” di storia triestina che racconta attraverso le sue tante opere d’arte i fasti di una delle dinastie assicurative più importanti d’Italia, ospita 125 camere di design ispirate alla vita marittima della città portuale e allo stile degli yacht. Davvero notevoli le suite storiche che, uniche al mondo, mantengono intatto tutto il fascino di inizio secolo degli uffici e spazi direzionali della compagnia, tra stucchi e raffinate boiserie appartenute all’antica biblioteca.

All’interno del DoubleTree by Hilton Trieste si nascondono altri due tesori, aperti anche ai non ospiti dell’hotel: Il Berlam Coffee Tea & Cocktail, magnifico café letterario che si trova nel salone al primo piano un tempo dedicato alle riunioni direzionali della RAS, e il ristorante Novecento, in uno stile deco contemporaneo, che offre piatti della tradizione triestina con influenze austriache e balcaniche.

L’hotel, situato nel centro di Trieste, è il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta della città. Al mattino, si può iniziare con una passeggiata lungo il Canal Grande sino alla magnifica Piazza dell’Unità d’Italia, dove non ci si può non fermare per una pausa al Caffè degli Specchi e un tradizionale capo in bi (caffè macchiato servito in un bicchierino di vetro) o un pranzo gourmet da Harry’s Bistrò, situato proprio di fronte.

Nel pomeriggio, costeggiando in macchina il lungomare che dal centro porta verso Sistiana, si può visitare il Castello di Miramare e il suo bellissimo giardino, da cui si gode di un romantico panorama. Costruita a picco sulla scogliera tra il 1856 e il 1860, fu la leggendaria residenza dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo.

Al rientro, è d’obbligo l’aperitivo al tramonto da Pier The Roof, l’unico bar e ristorante sul mare del centro di Trieste, che offre una vista meravigliosa tra i moli del Porto della città, a pochi metri da piazza dell’Unità d’Italia. Qui, alla fine dell’Ottocento, sono sorti i primi circoli velici di Trieste e, proprio nel molo alla sinistra di Pier The Roof, si trova la più antica società velica dell’Adriatico, lo Yacht Club Adriatico fondato nel 1903.

Altra zona molto frequentata dai triestini per l’aperitivo è il Borgo di Città Vecchia dove si trova il quartiere chiamato Cavana. Un nome – che pare derivi dalla “cavità” dove i pescatori tiravano a secco le barche – che svela le origini della zona, un tempo proprio l’antico porto frequentato dai marinai.

Qui troviamo tanti localini dove fermarsi, tra cui Al Ciketo con i suoi tipici tavoli in legno dove è impossibile non fare amicizia con il vicino, e La Muta, un nuovo cocktail bar ispirato alla storia a luci rosse del quartiere (“la muta” è il soprannome di una delle dame delle case di tolleranza di un tempo), dove perdersi fino a tarda sera.

Il giorno dopo si può visitare Palazzo Revoltella, una delle case museo più belle d’Italia. Protagonista della Trieste imperiale, Pasquale Revoltella nasce nel 1795 e vive una folgorante carriera che lo porterà a diventare anche tra i primi azionisti delle Assicurazioni Generali e a costruirsi una residenza da sogno nel centro della città.

Lasciato in eredità al Comune, Il Museo Revoltella conta oggi due anime: la dimora privata del barone, ancora arredata esattamente così come la aveva concepita, e la galleria d’arte moderna che espone capolavori di De Nittis, De Chirico, Guttuso, Pomodoro, e una magnifica selezione di artisti del primo Novecento attivi a Trieste, come Timmel e Dudovich. All’ultimo piano si trova una meravigliosa terrazza che dal 19 luglio ospita un café aperto sino alle 23, da cui si svela un panorama unico che abbraccia tutto il Golfo.

Al termine della visita potete fare un pranzo informale da Mimì e Cocotte, bistro bohémien che ospita anche mostre di giovani artisti locali. Tornando verso il DoubleTree by Hilton Trieste, si può visitare un’altra assoluta novità: si tratta dell’originale ITS Arcademy – Museum of Art in Fashion che da aprile 2023 offre l’opportunità di visitare la mostra delle “opere prime” di alcuni dei più talentuosi designer della moda contemporanea, provenienti da tutto il mondo, che hanno partecipato al prestigioso premio che si tiene proprio a Trieste.

La sera, si può cenare da Sal de Mar, ristorante di pesce ospitato in un vecchio fortino veneziano sul mare a Muggia, a 20 minuti dal centro di Trieste, un tempo adibito a magazzino del sale proveniente dalle saline delle Noghere.

E se avete voglia di un tuffo nel mare più blu, potete andare in una delle spiaggette “wild” più amate dai triestini, Le Ginestre, oppure, per un bagno a 5 stelle, si può optare per una giornata in spiaggia o nei gazebo bordo piscina di Portopiccolo, meraviglioso resort con marina scavato nella roccia della Baia di Sistiana.

Il segreto

Se alloggiate al DoubleTree Hilton Trieste, è d’obbligo “perdersi” tra le sue sale, richiedendo una visita al personale dell’Hotel, ed assaporare i suoi meravigliosi decori originali, come i fregi in ferro battuto dei cancelli, opera artigianale della ditta Calligaris di Udine, i vetri piombati e incisi con il logo della RAS e l’orologio a muro inserito nella boiserie della biblioteca storica.